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ROMA - Chiamatela zona Lazio. Ancora una vittoria in pieno recupero. La nona. Quella che permette ad Inzaghi di eguagliare la striscia di Eriksson della stagione 1998-99. I biancocelesti volano sempre più in alto: 2-1 contro il Brescia. La terza di fila che la Lazio ribalta. Ora toccherà a Inter e Juventus rispondere sul campo. La vetta è distante soli 3 punti e i ragazzi di Inzaghi hanno anche una gara in meno, quella con il Verona che sarà recuperata i primi di febbraio. Difficile porre limiti a questa squadra. La Champions resta l’obiettivo principale ma lo scudetto non può non essere un pensiero stupendo. Cattiveria, bravura e quel pizzico di fortuna che aiuta sempre gli audaci.
CIRO AL BERSAGLIO
Non è stata certo una gara semplice. Senza Luis Alberto e Leiva e con Cataldi affaticato Inzaghi inventa Correa trequartista. La scelta è azzardata tanto che l’argentino fatica e non poco a sfondare. Deve coprire più campo e sotto porta perde lucidità. E’ lui a sbagliare la palla del vantaggio del Brescia. Luiz Felipe completa l’opera lasciando Balotelli solo soletto. La Lazio accusa il colpo ma reagisce grazie ai suoi uomini migliori. Milinkovic calamita tutti i palloni che serve in profondità per gli inserimenti. Su uno di questi è lesto Caicedo e ingenuo Cistana che lo trattiene in area. Rosso e rigore che Immobile scaraventa alle spalle di Joronen. Non potevano che essere suoi il primo e il secondo gol del nuovo decennio. Non solo. Così Ciro raggiunge pure Silvio Piola per numero di doppiette in campionato: 20. Sono 8 quelle in trasferta di Immobile contro le 4 di Piola, che resta avanti per marcature multiple (2+ gol segnati, 33 a 22).
Cittaceleste.it
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