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Anche Inzaghi sotto processo: sbaglia i cambi e smentisce se stesso

Calciomercato Lazio, Simone Inzaghi e il futuro. Sarà biancoceleste ma...

Prima rilancia Patric, poi lo toglie. Milinkovic e Correa lo tradiscono. Semplici lo incarta dal punto di vista tattico spostando semplicemente Di Francesco

redazionecittaceleste

ROMA - Stavolta non l'hanno ascoltato. Inzaghi ha parlato, poi ha urlato, s'è dimenato. Non è rimasto un attimo fermo in panchina dalla fine del primo tempo. S'è tolto la giacca, è rimasto in camicia, si sarebbe messo pantaloncini e maglia. Invocava il gol, i suoi giocatori hanno sprecato di nuovo troppo. Non l'hanno messa dentro: «Il secondo tempo non è stato buono, abbiamo commesso l'errore di non raddoppiare nel primo e questo in serie A lo paghi spesso».

Perseverare al Mazza sta diventando diabolico, doveva insegnare qualcosa il derby regalato. Adesso però è il momento di fare pure un'analisi sotto l'aspetto tecnico-tattico. Inzaghi vuole che sia tutto pressing e ripartenze questo nuovo ciclo, il dispendio d'energie però è immenso. E il suo gruppo titolare piuttosto limitato, non a caso a Ferrara è volata qualche parola dei tifosi contro Tare per l'ultimo mercato. E' normale che se non chiudi sotto porta il discorso, risenti la fatica a un certo punto: «C'è rammarico, non possiamo più avere black out così in futuro. Per come giochiamo serve subito più cinismo, poi abbiamo perso ordine e costruzione del gioco». Quando è uscito Leiva, ancora a metà servizio, s'è spento il cervello, è emerso l'individualismo. Milinkovic e Correa (al posto di Caicedo) non hanno dato alcuna scossa in campo. Inzaghi stavolta ha sbagliato il doppio cambio, ma questo fa temere per quando più avanti non ci sarà solo l'impegno con le Nazionali, ma anche molte più partite addosso.

LAVAGNA

Smentisce per la seconda volta pure se stesso, Inzaghi. Decide di rispolverare Patric al centro come terzino aggiunto, lo sostituisce dopo 45' per un disastro dietro l'altro. Anche Vavro al suo posto va in affanno. Semplici lo beffa ancora spostando a destra e a sinistra Di Francesco, annienta le fasce (Lazzari e Lulic) e fa ammonire i centrali in un sol colpo. Kurtic raccoglie i suoi cross, finisce con troppa facilità dentro. Da marzo 2017 la Lazio non riesce in trasferta a mantenere la porta inviolata per il secondo match consecutivo. Il problema però non è solo dietro, Inzaghi fa muro: «Il responsabile sono io, 4 punti ora sono troppo poco. Per diventare una grande squadra, anche a livello mentale va fatto il salto».

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