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europei 2021
Bobo Vieri
È una lunga intervista quella concessa da Bobo Vieri alle pagine della Gazzetta dello Sport. Tema di discussione, ovviamente, la Nazionale arrivata alla finale di Wembley. Per Vieri, allora, c’è stata anche l’occasione di parlare di Ciro Immobile e delle troppe critiche che sta ricevendo. Di seguito un estratto dell’intervista.
“Avevo detto che sarebbe arrivata in finale perché vedevo come giocava. Si fa fatica in Nazionale, se non perdi mai vuol dire che hai anima e che sei una grande squadra. Nei supplementari contro la Spagna gli Azzurri sono sembrati un po’ stanchi, ma è anche vero che la Spagna è una squadra difficile da affrontare. Nel momento in cui arrivi in finale, però, come va va. Il successo è già arrivato ed è essere arrivati fino a questo punto”.
“Ha chiesto alla Nazionale di giocare a calcio, nel solco delle più grandi squadre di club e di alcune Nazionali. Non penso che il Mancio sia cambiato: è sempre stato così: una persona buona che ogni tanto si incazza. Quando ero piccolo era un mio idolo, poi prima ci ho giocato insieme e poi mi ha allenato. Mancini e il bel calcio sono la stessa cosa da sempre. Ricordo il goal di tacco a Parma con la Lazio: non ci credevo, ma per lui era una cosa normale. E oggi si aspetta quelle giocate dai suoi giocatori: non hanno grande esperienza ma c’è un grande gruppo. Lo si nota anche dallo staff: Mancini, Vialli, Evani, Orali, Lombardo, Salsano e De Rossi: è gente che sa cosa vuol dire giocare con la maglia Azzurra”.
“Quando giochi nelle grandi Nazionali si pensa che tu debba fare solamente goal, nient’altro. Lo so bene io e per esempio ne sa qualcosa anche Kane: fino alla quarta partita lo offendevano a morte. Adesso invece stanno massacrando Ciro, ma lui e Belotti devono soltanto fare due cose. Quali? Lottare e aiutare la squadra, questo è fondamentale. In Nazionale giochi per la maglia, giochi per il tuo Paese. Non lo fai per i tuoi goal: se poi arrivano, bene. Senon arrivano le reti ma il tuo gioco serve alla squadra va bene lo stesso”.
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