Un’Italia sempre più forte, anche nelle avversità: cosa ha insegnato l’Austria

L'Italia batte l'Austria ai tempi supplementari per 2-1 e vola così ai quarti di finale di Euro 2020, con qualche difficoltà di troppo. Nessuno si aspettava un avversario così competitivo, Foda ha quasi sorpreso Mancinicon un pressing asfissiante e un gioco ad alta intensità. Gli azzurri, specialmente nel secondo tempo, sono andati in difficoltà. Missione compiuta, comunque, ed è ciò che conta. Cosa ha imparato l'Italia dalla gara contro l'Austria? Sicuramente di saper soffrire, il che un male non è. La squadra ha incassato, sofferto a lungo, ma ha dimostrato che in un modo o nell'altro la partita l'ha portata a casa. Non era una capacità scontata, in quanto alle prime difficoltà gli azzurri potevano andare in difficoltà. Prendiamo l'Olanda come esempio. Gli orange avevano avuto un cammino simile a quello dell'Italia, e alla prima avversità sono stati eliminati dalla competizione dalla Repubblica Ceca in un remake di quanto avvenuto tra Italia e Austria la sera prima. Dunque Chiesa e compagni hanno dimostrato di poter davvero dire la propria, anche quando il vento soffia a sfavore.

Adesso con il Belgio si inizia a fare sul serio

Ora però arriva il primo vero esame di maturità. Le partite da dentro o fuori, dove inevitabilmente tocca soffrire. Parliamo del Belgio di Martinez, Lukaku e Mertens (tra gli altri) venerdì a Monaco di Baviera. L'Italia si troverà di fronte una squadra tecnicamente superiore per la prima volta dopo tanto tempo, sebbene ci sarà da fare i conti con qualche possibile defezione per i "Diavoli Rossi". De Bruyne ed Eden Hazard, usciti acciaccati dalla partita contro il Portogallo. La sensazione è che gli azzurri in un modo o nell'altro riescano sempre a trovare una soluzione, anche quando messi in difficoltà. Bisognerà fare di necessità virtù, stringere i denti e soffrire quando ci sarà da soffrire. Auspicabile anche qualche cambio come Locatelli e Chiesa, pronti a far tirare il fiato a qualche compagno in maggior affanno.