L'Inghilterra di Gareth Southgate si troverà sulla propria strada tra sé e la gloria, l'Italia di Roberto Mancini. Questa è la finale di Euro 2020, in programma questa sera in quel di Wembley alle 21. Per quello che si racconta, con gli inglesi finalmente capaci di poter fare la storia, l'Italia è la grande (e inedita) antagonista. Si tratta della prima finale per gli inglesi ad un Europeo, la seconda dopo quella dei Mondiali del 1966 in casa, poi vinti. Anche questa volta avranno il fattore campo, cosa avuta complessivamente in sei sfide su sette. Eppure doveva essere un Europeo itinerante ma tant'è. Questo particolare non da poco (come il poter contare su circa 60mila tifosi, alla faccia della variante delta) va ad aggiungersi alla sensazione che questo sia "l'anno dell'Inghilterra". Una nazione che ha sempre vinto poco, a dispetto dei propri club. Ma dalla forza tecnica ad un cammino impeccabile della squadra, anche facilitato da un tabellone che gli ha messo solo la Germania (agli ottavi) come big contro. Qualche sentore di favoritismo (vedi direzione contro la Danimarca) e tanti altri piccoli dettagli, ne fanno la favorita numero uno di questo Europeo. Già ancor prima di cominciare. Perché la nazionale dei tre leoni non aveva ancora trovato una squadra così forte e completa in tutti i reparti. Al massimo della loro maturità.
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L’Inghilterra sogna il primo Europeo, scherzetto all’Italia? La chiave tattica
La chiave tattica del match
Dunque sono tanti i fattori che fanno presupporre all'Italia (e a chiunque altra fosse arrivata dalla parte del tabellone degli azzurri) come la sparring partner del primo trionfo europeo inglese. Che hanno i galloni dei favoriti per tutti i motivi detti sopra. Non ultimo l'impeccabile difesa che fin qui ha subito una sola rete, proprio contro la Danimarca nell'ultimo match solo su una splendida punizione di Damsgaard. Ma in una finale secca tutto può succedere. Punto primo perché l'Italia è la più meritevole e i tre gol incassati sono giusto un paio in più degli inglesi. Punto secondo per forza tecnica non si ha nulla da invidiare agli inglesi, tutt'altro. Si ha la sensazione di una gara molto alla pari tecnicamente, forse con gli azzurri di Mancini un pelo superiori. Dunque nulla da temere. E se il resto (fattore trasferta e fattore "è l'anno dell'Inghilterra") sarà con loro, noi nelle avversità ci esaltiamo. Ne sa qualcosa la Spagna. E dunque, come ogni finale, specialmente tra due squadre molto chiuse e forti difensivamente, ci aspettiamo una gara bloccata, tattica, con poche reti e dove saranno i dettagli a fare la differenza. Non sono esclusi nuovi tempi supplementari e rigori, proprio no. Verrà decisa sul filo di lana, nella speranza che venga decisa davvero e solo sul campo.
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