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Mercato Lazio – Tare, esami di riparazione: nessuno vuole i suoi giocatori

redazionecittaceleste

L'indice di liquidità blocca il mercato in entrata. Il direttore sportivo dovrà lavorare sodo per sbloccare le cessioni

La Lazio deve riequilibrare il proprio indice di liquidità per avviare il mercato in entrata. La decisione del Collegio di Garanzia di accogliere il ricorso della Lega Serie A, facilita l’iscrizione al campionato. Anche se c’è un ricorso al Tar della Figc che si è appellata contro tale decisione. Ma è necessario pareggiare i conti per poter intraprendere la campagna acquisti. Il ds Igli Tare è chiamato agli esami di riparazione. In questi giorni il dirigente albanese si sta rendendo conto di quanto difficile sia piazzare i giocatori acquistati da lui stesso a peso d’oro, e bocciati da Inzaghi e Sarri. Gli altri club - di livello sensibilmente inferiore alla Lazio - sarebbero pur disposti a tesserarli, ma non alle cifre che vorrebbe il club biancoceleste.

Se vorrà piazzare i propri calciatori altrove, la Lazio andrà incontro a minusvalenze di bilancio. Tutti i club che a gennaio hanno preso in prestito i giocatori in esubero, stanno giocando al ribasso rispetto agli accordi già presi. Nessuna delle squadre ha deciso di riscattare i calciatori al prezzo pattuito con la Lazio. Un prezzo eccessivamente elevato rispetto al valore stesso dei calciatori. Ora chiedono di rinegoziare il prezzo del cartellino dei giocatori. Il Majorca è lontana dal pagare 12 milioni di euro per Muriqi, così come il Copenaghen non intende sborsare 7 milioni per il cartellino del centrale difensivo Denis Vavro. Stessa situazione per Escalante.

Nei prossimi giorni il ds Igli Tare avrà il compito di dover far uscire la Lazio dal vicolo cieco economico nel quale è finita. La programmazione degli ultimi anni ha portato risultati modesti: il monte ingaggi è lievitato notevolmente a fronte di un valore dell’organico che è praticamente rimasto identico, nonostante l’esborso economico del presidente Lotito. Ovvio che le operazioni siano state portate avanti con l’avallo del patron laziale. Ma è pur vero che il responsabile del mercato è il direttore sportivo albanese che ha sbagliato numerosi acquisti, portando la Lazio in una situazione economica poco florida. Gli esuberi sono tanti, e sul monte ingaggi hanno un peso di 16 milioni di euro. Una cifra enorme, che grava come un macigno sul bilancio laziale.