Lotito ci ha provato fino all'ultimo, come per Lloris, ma alla fine si è dovuto arrendere al decisivo 'no' di Maurizio Sarri per Leonardo Bonucci, che ha scelto l'Union Berlino. Nei piani del patron era l'ex bianconero l'ultimo potenziale colpo di una campagna acquisti di otto nuovi innesti. Ma ancora una volta è stato il tecnico ad avere meglio e il mancato arrivo di Bonucci segna di fatto la chiusura del mercato biancoceleste.
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Lazio, il no di Sarri a Bonucci chiude il mercato. In tre restano in uscita
L'ex capitano bianconero ha atteso la Lazio fino a ieri mattina. Stanco di aspettare ha poi virato sull'Union Berlino, squadra che gli permetterà di giocare la Champions League, da tempo sulle sue tracce. Bonucci aveva accettato di ridursi lo stipendio da 4,9 a 3,5 milioni di euro, con una buona parte dell'ingaggio a carico della Juventus, stesse modalità con le quali si appresta a legarsi alla squadra tedesca.
Ora il focus restano le uscite, con Fabiani che a meno di 24 ore dalla chiusura cercherà di chiudere diverse cessioni. L'obiettivo del ds biancoceleste è quello di trovare una sistemazione a Fares, Kamenovic e Diego Gonzalez. Sul primo la Lazio lavora con il Girona e con alcuni club dell'Arabia Saudita (dove il mercato chiude il 7 settembre). Per Kamenovic invece non ci sono squadre interessate, al contrario di Gonzalez, per il quale la Salernitana aveva provato ad intavolare uno scambio con Sepe ma ha fatto dietrofront rispetto alle richieste da 5 milioni per il riscatto da parte della Lazio. In caso di mancata uscita resterà a Formello tra Primavera e prima squadra, mentre Furlanetto ripartirà dalla Serie C, in prestito secco alla Fermana.
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