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Claudio Lotito e Sergej Milinkovic-Savic
È il più impensabile degli epiloghi a mettere la parola fine alla storia d’amore tra Milinkovic e la Lazio. Niente squadra da Champions, niente Juve che fino all’ultimo ha provato a intavolare una discussione con Lotito. Sergej saluta la Lazio, fa i bagagli e vola in Arabia, dove lo aspetta un contratto triennale multimilionario da 20 milioni a stagione destinati a diventare 30 con i bonus. Vincono i soldi sull’amore e sulle ambizioni, gli stessi soldi che convincono Lotito a dare il via libera all’affare. “L'offerta dell'Al-Hilal è più bassa di 50 milioni, ma io mantengo sempre le promesse e avevo preso un impegno con il ragazzo che avrei accettato la proposta minima per il suo cartellino”. La proposta minima e anche qualcosa in più (circa 42 milioni) è arrivata dalla nazione che sta sconvolgendo gli equilibri del calcio, pronta a far tutti felici o comunque meno tristi.
È stato Calveri, poco dopo la mezzanotte, a inviare una mail per accettare le condizioni dell’affare. Via allo scambio di documenti, con i legali già al lavoro per chiudere al più presto ed evitare a Milinkovic le visite mediche con la Lazio, in programma per giovedì. Nulla però sarà concesso prima che tutto sia portato a termine. Servono le fideiussioni bancarie prima del via libera definitivo, dettagli per il club arabo. Non è invece un dettaglio per la Lazio la netta plusvalenza a bilancio. Sergej arrivò nell’estate 2015 per 5,2 milioni, più 10 pagati in seguito per il restante 50% del cartellino. Plusvalenza che sarebbe potuta essere ancor più importante, ma Lotito non si pente. “È vero, decisi di rifiutare un'offerta di Galliani da 140milioni - rivela a Il Messaggero - Erano 60 subito e altri 80, pagabili in 5 anni con la Champions. Non me ne sono pentito”.
Voleva una nuova esperienza Milinkovic, lo aveva chiarito a Lotito e lo ha fatto nuovamente con un’ultima, decisiva, telefonata. Non è bastato un rinnovo da 6 milioni a stagione proposto dal patron per convincerlo a rimanere. E allora alla Lazio non resta che accettare la realtà e prendersi quanto di buono rimane. Ossia quei 42 milioni che potranno dare un’accelerata importante al mercato. E che rappresentano inevitabilmente un’operazione capolavoro, a un anno dalla scadenza del contratto. Nessuna big del campionato rinforzata, evitato ogni possibile dolore causato dal ritrovarsi Sergej contro con un’altra maglia. È una magra consolazione, soprattutto per i tifosi. Ma in fin dei conti il più impensabile degli epiloghi si rivela anche il migliore possibile.
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