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Lotito al telefono
Lotito cerca l’incastro perfetto per superare i paletti imposti dall’indice e regalare a Sarri i rinforzi auspicati. Salvo sorpresa, l’indice di liquidità rimarrà a gravare sulla testa dei biancocelesti. Non dovrebbero arrivare infatti cessioni a titolo definitivo né obblighi di riscatto. Il risultato, quindi, è che la Lazio potrà muoversi soltanto con formule uguali alle uscite già avvenute. Che, ricordiamo, riguardano Escalante all'Alaves, Jordan Lukaku al Vicenza e Vavro al Copenaghen, oltre Rossi al Monopoli. Ed è proprio in questo modo, con un prestito con diritto di riscatto, che Lotito spera di portare a Roma Casale.
Le ultime voci infatti parlano di un accordo molto vicino con il club scaligero, al quale andrebbe 1 milione subito più 9 nel momento di riscatto. Per Casale, invece, sarebbe pronto un quadriennale da circa 1,3 milioni a stagione. Sono ore e giorni caldi, la fumata bianca potrebbe essere molto vicina. Ma attenzione alla possibile sinergia ampia con il club di Setti. La novità, infatti, è che Lotito vorrebbe intavolare con il Verona discorsi ben più ampi. Anche se gli scaligeri hanno recentemente acquistato Retsos, il sostituto ideale di Casale, la suggestione nuova dei biancocelesti è quella di girare in prestito Kamenovic. Il serbo classe 2000 non è nelle grazie di Sarri e rischierebbe altrimenti altri sei mesi fermo.
In ogni caso, al momento, si tratta principalmente di un’indiscrezione e poco altro di concreto. Ma i rapporti tra i due club sono ottimi e le sorprese non possono quindi essere escluse. Anche perché c’è di più. Con l’auspicata imminente uscita di Muriqi la Lazio avrà bisogno di un altro attaccante. I nomi circolati non mancano di certo, dalla novitàBakayoko del Montpellier fino a Burkardt del Mainz e Sesko del Salisburgo. Ci sono però anche i nomi dalla Serie A e, in tal senso, attenzione a uno tra Kalinic e Lasagna. Lotito, infatti, potrebbe decidere di chiudere il mercato invernale della Lazio con una serie di affari insieme all’amico Setti. Cosa che, visto il poco margine di manovra, non sembra così illogica.
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