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La Lazio di Verona è la copia sputata di quel che è stata fino ad oggi: una squadra con talento ma con tante fragilità. Il bellissimo gol di Zaccagni avrebbe potuto mettere in discesa un match che, invece, si è incanalato minuto dopo minuto verso la ripresa veronese. Poi, come spesso accade, la Lazio non è stata in grado di reagire. O meglio, lo aveva fatto, ma il Var ha annullato la rete di Casale. Nulla di fatto, quindi. Si rimane a metà classifica: fuori, ma non lontani, da quel quarto posto che vorrebbe dire qualificazione – la seconda consecutiva – in Champions League.
Nelle pieghe del momento, sono ben visibili le debolezze e le fragilità della squadra. Abbiamo parlato della fragilità psicologica del gruppo. Ma a questo si aggiungono anche problemi di natura tattica. Come quello, ormai annoso quest’anno, dell’anemia offensiva. La Lazio segna poco o, comunque, meno dello scorso anno. L’attacco è spuntato: Immobile è in fase calante – seppure ancora in grado di regalare gioie, come quelle in Champions League – Castellanos non vede la porta e gli esterni stanno contribuendo meno di quanto potrebbero. Ecco perché si sta lavorando per rigenerare la fase offensiva. E per farlo, la Lazio ha messo nel mirino due calciatori <<<
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