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Nicolò Casale
È una lunghissima intervista quella concessa ai microfoni di Tuttomercatoweb da Nicolò Casale. L’obiettivo di mercato della Lazio si è raccontato a tutto tondo, parlando anche chiaramente del suo futuro. Di seguito un estratto delle sue parole. “Si parla molto della gavetta, dei giovani e dei settori giovanili. Io sono partito dalla B a Perugia, ma mi sono reso conto di non sentirmi pronto. A gennaio sono sceso in Lega Pro e a fine anno ho deciso di fare un’altra stagione al Sudtirol. Poi c’è stato il salto in B con Dionisi a Venezia, mi ha aiutato molto nel mio percorso di crescita. Da lì la scelta di andare a Empoli con lui, sentivo di aver bisogno di giocare per fare esperienza. Vincere il campionato in B è stato il grande passo per giocarmi le mie carte a Verona.
Ho avuto pazienza, non paura. Penso che il problema sia che in Italia i talenti ci sono, ma devono avere la possibilità di giocare e sbagliare. Il Verona negli ultimi anni ha sfornato diversi giovani talenti. La Nazionale? Sicuramente ci sarà un cambiamento, i giovani in campo con la Turchia hanno dimostrato di poterci stare, ho giocato con loro in Under 21. So quanto possono dare. Per me è il primo anno da braccetto di sinistra, in questa stagione mi sto completando. Il paragone con Bastoni? Lui gioca a sinistra ed è mancino: vede più giocate. Io sono destro e sono forse più limitato ma il paragone ci può stare. Sia Tudor che Dionisi hanno modi di giocare straordinari. Con Dionisi bisogna stare più statici in difesa, con Tudor si verticalizza subito. Ci lascia uno contro uno, ma anche tanta libertà. È un modo per crescere ancora.
Il più difficile da marcare? Leao. Ha fisico e esplosività da far paura. Giocare a Verona da veronese è una grande responsabilità, ma anche un sogno che avevo da bambino. Devo dare sempre più degli altri. Sentivo ancor più responsabilità al mio arrivo in A. In campo, quando sento il coro, mi vengono i brividi. Il mio futuro? Fa piacere essere accostato a grandi squadre. Io voglio finir bene qui, ho rinnovato fino al 2026, è un grande traguardo giocare per la squadra della mia città. Voglio finire bene, poi si vedrà. Da qui a giugno possono succedere tante cose: finisco bene la stagione poi ci penseremo. Per quanto riguarda il ruolo, sono pronto a tutto. Sono cresciuto a quattro ma ho fatto anche il centrale a tre: mi sento pronto per qualsiasi cosa. Un modello? Mi ha sempre affascinato Bonucci per come impostava, quest’anno mi ha sorpreso Skriniar”.
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