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Mercato, l’Union Berlino aspetta Bonucci ma la Lazio ci pensa: lo scenario

Michele Cerrotta

I biancocelesti valutano la fattibilità dell'operazione legata all'ex capitano Azzurro. Tra i vari interrogativi, anche il futuro di Gila

Potrebbe non fermarsi a Rovella e Pellegrini l’elenco degli arrivi alla Lazio dalla Torino bianconera in questa estate. Il nome di Bonucci, infatti, è qualcosa in più di semplice fantamercato. Il difensore, fatto fuori senza troppi giri di parole dai bianconeri, si era proposto già a inizio estate. La Lazio aveva risposto senza troppo entusiasmo, lo stesso che Sarri ha ancora oggi all’idea di accogliere l’ormai ex capitano azzurro. E non è questione di cattivi rapporti tra i due, quanto di effettiva utilità del colpo. Bonucci, che oggi a Torino guadagna 6 milioni di euro, potrebbe arrivare solo per cifre ben più basse. Come i 2 milioni che ha messo per esempio sul tavolo l’Union Berlino.

Il calciatore ha messo in stand-by la proposta del club tedesco, così come l’opzione Ajax. Vorrebbe dare la priorità alla possibilità di rimanere in Serie A e magari avvicinarsi anche a casa, a Viterbo. Ma il tempo stringe: il club tedesco, pronto a disputare la Champions League al pari dei biancocelesti, ha già inviato una proposta scritta e aspetta una risposta entro domani. Bonucci attende, ma il suo tempo rischia di scorrere a un ritmo diverso rispetto a quello della Lazio. Lotito e Fabiani stanno valutando l’opzione e ne avrebbero parlato con la Juve, pur consapevoli dei pensieri di Sarri. Ma la Lazio non ha fretta di chiudere questa operazione e potrebbe tentare l’affondo - ammesso arrivi davvero - a fine agosto, una volta piazzati gli esuberi.

Anche per questo la scelta passa a Bonucci: accettare l’Union Berlino o correre il rischio e attendere un’eventuale proposta biennale (un anno più opzione) della Lazio. I biancocelesti, che devono piazzare diversi giocatori e capire se ci siano o meno i margini per questa operazione, devono anche scegliere in che ottica vedere il possibile colpo. Bonucci porterebbe sicuramente esperienza internazionale importante (84 presenze in Champions tra cui due finali), un qualcosa che ai quattro centrali biancocelesti manca (7 presenze Patric, 5 Romagnoli, nessuna Casale e Gila). Ma potrebbe togliere spazio all’ex Real Madrid. E proprio questa è un’altra riflessione in corso: prendere l’ex capitano Azzurro come ulteriore pedina o lasciar andare in prestito Gila? Tanti interrogativi, poche certezze per una situazione in evoluzione continua.


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