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Piotr Zielinski
È l’estate araba, fatta di rivoluzioni e cambio di regole ed equilibri. Il calcio mondiale scopre una nuova potenza, senza ancora capire probabilmente i rischi che corre. Una fonte da cui attingere per diversi club in questa estate, ma anche una pericolosa concorrente. È tutto fatto o quasi per Milinkovic, mancano soltanto visite mediche e firma sul contratto. Alla Lazio andranno 40 milioni in due o tre rate, al Sergente fino a 90 milioni - bonus compresi - in tre anni. Ora, però, le sirene d’Arabia rischiano di lasciare la Lazio anche senza alternative. Si fanno infatti sempre più insistenti i corteggiamenti d’Oriente per Berardi (Al Nassr) e Zielinski. Attenzione allora soprattutto a quest’ultimo.
È l’Al-Ahli a spaventare la Lazio con un’offerta di un triennale da 12 milioni a stagione e una proposta da 25 milioni al Napoli. Guarda caso, la stessa cifra richiesta dal patron dei partenopei a Lotito nel pomeriggio di lunedì. Il presidente biancoceleste però tentenna: non è convinto dalla carta di identità del polacco, nonostante per Sarri rimanga Zielinski la prima scelta per sostituire Milinkovic. C’è una squadra da rinforzare e una rosa da svecchiare, ma soprattutto c’è poco tempo per dare a Sarri qualcosa con cui lavorare in ritiro. Il mister è partito per le Tre Cime di Lavaredo con una certa ansia, Lotito ha stanziato circa 60 milioni, al netto di altre possibili cessioni, per chiudere quattro colpi. I fondi non mancano, le idee nemmeno. Ma ci sarà da fare i conti, d’ora in poi, anche con i richiami dall’Oriente.
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